Nell’ambito del DDL di conversione del Decreto Legge 31 dicembre 2020, n. 183, l’Anci ha chiesto la proroga di un anno dell’efficacia dei nuovi criteri di classificazione dei rifiuti di cui al d.lgs 116/2020 come segue:
All’articolo 6, comma 5, del decreto legislativo 3 settembre 2020, n.116, le parole “1° gennaio 2021” sono sostituite dalle parole “1° gennaio 2022”.
Questa la motivazione dell’Anci riporta a commento della suddetta richiesta:
Motivazione
L’assetto normativo determinato dalla riforma contenuta del d.lgs 116/2020 prevede una nuova classificazione dei rifiuti, fondata sulla bipartizione tra rifiuti urbani, da un lato, e rifiuti speciali, dall’altro. Scompare quindi la categoria dei rifiuti assimilati, con conseguente soppressione della potestà regolamentare comunale di assimilazione per qualità e quantità.
L’impatto di tale disciplina sulle modalità di gestione e di copertura finanziaria del servizio rifiuti – forse sottovalutati e scarsamente oggetto di concertazione preventiva – richiede un congruo periodo per i necessari e rilevanti adeguamenti delle prassi operative nelle operazioni di raccolta e gestione dei rifiuti. Tale transizione non può essere condotta ragionevolmente entro il 1° gennaio 2021, che in base all’attuale formulazione della norma, è il termine per l’efficacia del nuovo asseto normativo.
In considerazione della necessità di consentire ai Comuni e agli operatori un più sostenibile processo di recepimento delle nuove regole sui criteri di assimilazione dei rifiuti, in questo particolare momento di crisi epidemiologica che richiede un impegno straordinario delle amministrazioni locali su diversi fronti, la norma proposta proroga al 2022 il termine in questione.
L’Anci ha anche diffuso una nota (vedasi qui: anci-chiede-al-governo-chiarimenti-sulla-nuova-definizione-di-rifiuti-urbani-dlgs-116-2020) che riporta le due comunicazioni inviate a Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico ed inerenti la proroga richiesta e le proposte
Nella lettera, partendo dalla sottrazione al sistema pubblico di tutte le utenze non domestiche per effetto delle disposizioni introdotte dal Dlgs 116/2020, si chiede anche la convocazione di un tavolo tecnico volto anche a portare a:
In sintesi un ritorno alla facoltà dei Comuni di assimilare.